Classe e gusto da vendere, eredità di mamma e zia, sensibilità, studio e tanta voglia di sperimentare. Il suo simbolo è la farfalla, veste in modo impeccabile esprimendo un gusto sicuro, un accostamento di colori blasé, sempre opportuno. Ricorda da vicinoEdina Altara e comunica grinta, rigore e quell’equilibrio umano capace di coinvolgere.
Si chiama Noemi Cabras, studia a Brera e ha già al suo attivo una collaborazione conGianni Argiolas che l’ha inserita per otto anni nello staff del suo “Parco artistico” di Dolianova.
Il tratto della sua mano, che sia matita, china o pennello, si distingue per l’adesione al vero, per la reinterpretazione personale, frutto di uno sguardo acceso sul mondo, e per uno stile che sboccia ogni giorno fra moda e tradizione.
Noemi, lei è stata allieva di Gianni Argiolas, che a sua volta lo fu di Cesare Cabras, Foiso Fois e Antonio Mura. Ci racconta il suo percorso artistico legato a queste figure?
Affiancando una figura dalla forte personalità come quella di Gianni ho avuto modo di affinarmi tecnicamente, crescendo sia a livello artistico che personale, senza avere però paura di esprimermi nei vari campi in totale libertà. Le figure da lei citate mi sono state raccontare e trasmesse dal Maestro Argiolas.
I colori, le linee, il materiale e la sperimentazione. Quanto essere cresciuta in un atelier d’Alta Moda come quello di sua madre e sua zia (l’Atelier Broy n.d.r.) ha influito sul suo percorso?
Frequentando l’Atelier fin dall’infanzia sono certa che il mio amore per l’arte sia nato proprio in tal contesto. Trascorrevo intense ore a disegnare e ad osservare rapita mia madre e mia zia mentre creavano le nuove collezioni dando vita ad abiti preziosi. Ricordo con tenerezza quando la curiosità mi portava a sbirciare fra gli scaffali e nei cassetti alla ricerca di materiali e stoffe, alimentando così la mia fantasia e creatività.
A questo periodo risalgono anche i miei primi figurini di moda che proponevo loro ogni volta con la speranza che prima o poi rimanessero colpite da uno di questi e realizzassero tra i tanti anche un capo ideato da me.
Lei ora studia a Brera e nel frattempo prosegue con la ricerca artistica. Quali progetti per il futuro?
Parallelamente agli studi in Fashion Design continuo ad occuparmi dei miei progetti artistici personali: eseguo illustrazioni editoriali, ritratti su commissione e da un po’ di tempo a questa parte mi occupo anche di attività dedicate al campo della moda.
Nell’estate del 2015 ho presentato al pubblico, in occasione di un evento tenutosi a Cagliari, dei capi provenienti dalla mia prima collezione d’abbigliamento, primo passo di un percorso che desidero sia sempre più centrale nella mia carriera professionale.