I gioielli de “La Ragazza del Fico d’India” si ispirano alla natura sarda, dove il fico d’ india è molto diffuso, trasformandosi nel soggetto di mille accessori dal design minimale. La fibra essiccata delle pale della pianta, con le sue trame che richiamano direttamente le volute del pizzo, viene ottenuta con precedimenti naturali, pulita e sagomata, posta su sfondi colorati e conservata in eterno sotto la resina.
Come hai iniziato a pensare che la pala del ficodindia potesse diventare arte e artigianato? Non solo liquore, non solo marmellata ma anche gioielli e accessori. Ci può raccontare la tua storia di artigiana legata alla natura e al territorio?
Le ramificazioni di una foglia, i dettagli di un fiore, il frammento di una conchiglia, il colore di un sassolino, sono elementi che catturano da sempre l’attenzione. La mia intuizione nasce in un pomeriggio a Ibiza, passato a sperimentare con i ricordi raccolti in viaggio. Conservo ancora il primo paio di orecchini che feci quel giorno, rossi con la fibra nera del fico d’india.
I disegni che la natura crea sono infiniti, e le sue creazioni lo testimoniano. Potremmo definire i suoi accessori, elementi di design a “chilometro zero”. Quale tecnica utilizza?
Da un certo punto di vista possono considerarsi a chilometro zero. Vivo a Sardara e la materia prima delle mie creazioni viene raccolta nelle campagne del Medio Campidano, inoltre le pale del fico d’India che utilizzo sono già secche e non intacco, quindi, in nessun modo la pianta. La pulizia e la selezione delle fibre è forse la parte più lunga, ma anche più soddisfacente perchè la cura con cui scelgo alcuni frammenti piuttosto che altri caratterizza il mio lavoro. La fibra è sempre nella sua sfumatura naturale e ne esalto la forma giocando con i colori che fanno da sfondo e dalla resina che la custodisce creando un gioiello unico.
È vero, i disegni della natura sono meravigliosi e quando mi ritrovo a maneggiare questi frammenti legnosi ancora mi stupisco di quanta bellezza possa celarsi all’interno di un semplice fico d’India.
La troviamo spesso alle fiere mercato (a Cagliari e non solo). Le sue esperienze passate più entusiasmanti e i progetti per il futuro.
Il “mercato” in tutte le sue sfumature, da quello delle pulci a quello rionale, dalle mostre alle fiere, mi ha sempre affascinata. Ora ne sono coinvolta in prima persona, partecipo spesso ai mercatini, sono infatti una frequentatrice assidua del Creative Corner Market a Cagliari, una delle vetrine più interessanti della zona. Ho partecipato anche ad altri eventi in Italia, la mia meta preferita è Torino; da buona viaggiatrice non mi lascio scappare l’occasione di poter visitare posti nuovi e stimolanti oltre che a conoscere nuovi artisti e realtà.
I progetti futuri sono tanti tanti, in questo momento mi sto preparando per la Fiera dell’Artigianato di Firenze (dal 23 aprile al 1 maggio), sono molto emozionata.
Fatemi un in bocca al lupo!
La creatività produce ottimi frutti. Bisogna solo raccoglierli.