Esiste poi la “Scala di ferro” che però non mostra alcuna scala. Prende il nome dall’antico albergo omonimo, che fra l’Ottocento e il Novecento è stato uno degli edifici alla moda della Cagliari aristocratica e alto borghese. Con ambienti raffinati, ricchi di stoffe e arredi, e un giardino interno decorato da una fontana dello scultore Giuseppe Sartorio, la Scala di Ferro era una SPA del periodo, in cui era possibile risiedere, fare bagni, comprare e leggere i giornali e discorrere amabilmente con gli amici.
Irte e ripide le scalette che si aprono silenziose sulla parete di abitazioni della via Manno, alcune conducono in alto, al convento, altre, verso il basso, verso il quartiere di Marina. Strisciano eleganti fra i palazzi, illuminate da una sciabolata di sole.
Le scale più famose di Cagliari sono senza dubbio quelle di Santa Chiara, poste a lato della chiesa di Santa Chiara, risalente alla fine del XVII secolo. Le scalette, irte e ripide, che ogni cagliaritano ha percorso almeno una volta mettendo a dura prova i polpacci proprio come facevano le bisnonne, immettono nell’area che, attraverso la Torre dell’elefante, conduce al bastione di Santa Croce.
Il mondo è certamente fatto a scale: “chi le scende e chi le sale”, diceva il marchese del Grillo. A Cagliari è senza dubbio un’emozione in entrambi i casi.