Suicida a 26 anni, poetessa da sempre, Antonia Pozzi, una delle voci poetiche – misconosciute – più alte del Novecento, rivive nelle sue opere con delicatezza e forza ad un tempo. Un’esile scia di silenzio segue la sua persona, nonostante il tempo le abbia dato ragione, nonostante la sua figura si possa definire un punto di riferimento fisso per gli artisti contemporanei.
«E poi – se accadrà ch’io me ne vada – resterà qualche cosa di me nel mio mondo – resterà un’esile scia di silenzio in mezzo alle voci – un tenue fiato di bianco in cuore all’azzurro – Ed una sera di novembre una bambina gracile all’angolo d’una strada venderà tanti crisantemi e ci saranno le stelle gelide verdi remote – Qualcuno piangerà chissà dove – chissà dove – Qualcuno cercherà i crisantemi per me nel mondo quando accadrà che senza ritorno io me ne debba andare» (Novembre).