Cosa succede se mettiamo uno scrittore sardo davanti a un foglio bianco? Potrebbe accadere che scriva di paesi del Dopoguerra inondati di luce e antropologica miseria (di quelle miserie che piacciono tanto ai letterati) o di nuraghi e antiche storie misteriose (questa è la ricetta, con le opportune varianti, del filone neodeleddiano). Poi tutto può cambiare, può succedere che lo scrittore in questione sia Antonello Ardu e che il golfo degli Angeli, quello di Cagliari, possa nascondere un segreto di portata mondiale.
Un Messerschmitt 109 della Seconda Guerra mondiale inabissatosi nelle acque del porto di Cagliari nel lontano 1944, un piano legato agli ultimi istanti disperati e allucinati di Adolf Hitler, un’arma segreta, un giornalista appassionato di fumetti e un commissario di polizia molto particolare: questi gli ingredienti del thriller Dossier Hoffmann (Aìsara Edizioni, pp. 320, euro 16,00) di Antonello Ardu, scrittore dalla penna fine e dallo stile asciutto e mai noioso, che promette di affascinare i lettori con sorprendente spontaneità in un panorama editoriale spesso fazioso e afflitto dal protagonismo a ogni costo.
Abbiamo letto il libro, che in due o tre serate è volato in un soffio, e incontrato l’autore.