Ai margini della Barbagia di Ollolai, sotto lo sguardo attento del monte Corrasi, volute, ricami, perle, anse e panneggi assumono forma concreta affondando le loro linee nella glassa. È poesia di Sardegna, quella più autentica proprio perché interpretata da mani abili e cuore di esteta. Riproponendo e rivisitando le forme della tradizione, Anna Gardu, maestra pasticcera, crea pizzi, trine, filigrana e tessuti con lo zucchero e la mandorla.
La tecnica è quella della glassa o ghiaccia reale che da tempo immemorabile è utilizzata in Sardegna per lasciare sui dolci l’ombreggiatura delicata dell’intreccio di un filo di cotone. Ereditata dal bisnonno l’arte, avendola impressa nella mappa genetica, la affina e la coltiva nel corso degli anni, raggiungendo vette cesellate con la sua linea di dolci denominata Hòro (dalla parola Cuore nella variante linguistica del centro Sardegna). (Leggi tutto)