Matteo Tuveri parla di Forugh Farrokhzad, poetessa e regista iraniana, nata nel 1935 a Tehran e morta a trentadue anni in un incidente stradale. Forugh Farrokhzad è considerata la “più importante voce nel panorama poetico del Novecento persiano, e continua a essere la più seguita della poesia femminile in Iran“.
Si può guardare al proprio mondo
con gli occhi vitrei della bambola meccanica
Si può dormire in una scatola di panno ruvido
con il corpo riempito di paglia
tra pizzi e perline
e a ogni volgare pressione delle dita
gridare invano
“oh, come sono felice”
Libro di riferimento: È solo la voce che resta. Canti di una donna ribelle del Novecento iraniano, Aliberti.
Anche su Youtube: Qui