Grande successo per il XII Festival dei Teatri d’Arte Mediterranei che si è tenuto a Formia dal 19 al 21 agosto e ha visto avvicendarsi nei luoghi più suggestivi ed evocativi della cittadina di confine fra Lazio e Campania,compagnie teatrali , intellettuali, scrittori e musicisti in un carnet di eventi ricco e variegato: « 5000 presenze in tre giorni, 5 reading, 3 incontri, 3 visite guidate, un workshop, due spettacoli teatrali, 2 concerti, 1 spettacolo di danza, un’osservazione astronomica».
Dedicato a Giulio Regeni e all’avvocato anticamorra Mario Piccolino, il festival, che ha registrato un boom di pubblico, ha preso come sempre spunto dal mare, su cui Formia si affaccia, per animare il progetto dei Fari Culturali del Mediterraneo di cui sono centri propulsori Formia, Siviglia, Granada, Patrasso e Tunisi. “I segreti per attirare il pubblico sono senza dubbio l’amore per la cultura e la passione per la comunicazione. La mancanza di una cultura intesa come autoreferenziale ma spesa tutta per l’individuo, questo è il segreto”, ci dice Mariapia Ciaghi, direttore deIl Sextante, casa editrice indipendente partner del progetto. E noi di MockUp non possiamo darle torto: lo spettacolo della prima serata, Di tempesta in tempesta, liberamente ispirato alla Tempesta di William Shakespeare, ha conquistato il pubblico, che ha letteralmente affollato l’insenatura del porticciolo romano di Gianola, e ha premiato ilTeatro Bertolt Brecht e la regia di Maurizio Stammati.
La magia si è ripetuta per gli altri appuntamenti: le letture dall’Iliade, un incontro coinvolgente con lo scrittore Salvatore Minieri, la musica greca diMaria Arabagì e Alexia Tanouri, il Concerto alla luna di Samih Mahjoub e gli omaggi a Goliarda Sapienza e Antonio Gramsci. Forti emozioni la mattina del 20 agosto, quando il pubblico, sempre numeroso, ha riempito gli spazi dei ruderi della villa romana di Mamurra per la lettura scenica di Crepuscolo a Mitilene, dello studioso e drammaturgo Andrés Pociña, pubblicato in Italia da Il Sextante con un’evocativa prefazione di Matteo Tuveri, nostro direttore creativo. Il contatto con i luoghi del territorio, con gli odori e i colori, ha contribuito a dare forza ai gesti e alle parole, premiando l’originalità di un testo teatrale – godibile, colorato, denso di contenuti – fra i più belli degli ultimi dieci anni.
Proprio a Tuveri, che ha parlato di immigrazione e razzismo durante uno degli incontri con il pubblico presso il Parco De Curtis, abbiamo chiesto un’opinione sul perché di tanto successo: “Il festival dei teatri di Formia è un successo per due motivi – rivela lo scrittore – il primo è la sensibilità artistica del direttore del Teatro Bertolt Brecht Maurizio Stammati che, nonostante gli impegni e la fatica, riesce ogni anno a mettere insieme argomenti, persone e paesi creando un panorama davvero unico. Il secondo motivo è senza dubbio la passione messa in campo dall’ufficio stampa del collettivo Teatro Bertolt Brecht, che usa sapientemente i canali di comunicazione, e il coinvolgimento emotivo e fisico di tutto il gruppo”.
E allora come non citare proprio loro, i protagonisti instancabili Chiara Ruggeri, Dilva Foddai, Francesca De Santis e Pompeo Perrone? Loro, insieme agli allievi più giovani, hanno incantato, letto, recitato e danzato in un vortice tutto mediterraneo fra il quartiere del Castellone e la costa, dando vita a un festival diverso da tutti gli altri. Un evento che senza dubbio merita una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e che riserverà ancora grosse sorprese.